Quando la gravidanza è un valore aggiunto per l’esperienza del lavoro femminile!
La notizia fa il giro del web. Una giovane donna durante il colloquio di lavoro ammette di essere in gravidanza. L’imprenditore assume un atteggiamento insolito: conferma il rapporto di lavoro con un contratto, ammettendo che “un bambino non può essere un limite al lavoro per una donna” e si complimenta con la giovane.
Sembra un sogno. Ma è accaduto a Federica, che non ha tenuto nascosto la sua gravidanza. “Ho preferito dire la verità prima di firmare il contratto”, confessa al quotidiano il Tirreno. “Per me la lealtà e la trasparenza sono alla base di tutto”. La sincerità infatti l’ha premiata. Superato il periodo di prova, la ragazza originaria di Cerreto Guidi, in provincia di Firenze, è stata assunta da VoipVoice di Montelupo Fiorentino dopo aver dato alla luce Diego. “E’ stato il momento più bello della mia vita”, ha raccontato Federica “una gioia dietro l’altra”.
Siamo felici di raccontare questa storia, perché ancora oggi, molto spesso le donne devono scegliere tra la carriera e i figli. Questa volta non è andata così. Lo testimonia Federica Granai, una ragazza di 27 anni che è stata assunta.
Abbiamo bisogno di queste belle notizie. Allargano il cuore e spalancano la ragione a progettare la vita senza limitare o programmare la vita. Il tema donna e gravidanza nella nostra società sembra essere un problema. Invece, si possono coniugare molto bene.
In Italia si diventa madri sempre più tardi e molte donne rinunciano alla carriera professionale quando si ritrovano a scegliere tra lavoro e impegni famigliari.
Queste considerazioni sono la conseguenza di forti discriminazioni radicate nel mondo del lavoro, di squilibri nei carichi famigliari tra madri e padri e di poche possibilità di conciliare gli impegni domestici con il lavoro.
Come spesso si ascolta, molte donne in Italia una volta rimaste incinte hanno subito discriminazioni sul lavoro, oppure fanno fatica insieme ai loro coniugi ad usufruire dei diritti e delle tutele previste una volta che si ha un figlio. In Italia c’è ancora molta strada da fare per far sì che le donne, ma anche i padri, possano iniziare il progetto di una famiglia senza dover rinunciare a nulla e sentendosi tutelati e rispettati pienamente. Tuttavia, la storia che abbiamo raccontato fa ben sperare. Come sempre le rivoluzioni le portano avanti le minoranze ben convinte delle loro ragioni!
Carmela Romano