Il vento della guerra

24 Febbraio 2022 Off Di Carmela Romano

di Carmela Romano

Il vento della guerra è sempre freddo. Troppo gelido per essere sopportato dalle persone di buona volontà. Ha dentro di sé una forza alienante. Piega in due i cuori. Li spacca come la pietra è spaccata dal sole cocente di agosto. La guerra cuoce la carne viva di uomini, donne e bambini sulla brace di un fuoco sempre nemico, le cui fiamme divampano e non lascia tregua. La guerra toglie le parole. Non c’è scampo. La storia ci consegna che la guerra non ha mai portato frutti. Dopo di lei si contano i morti e i feriti. I disastri e i fallimenti.

Questo attacco è un atto criminale più di tutti i precedenti. Perché tra i primi e questo ultimo c’è la storia. Ci sono racconti, fatti, evidenze. E se la storia non ha insegnato niente, a nulla è valso aver vissuto quelle esperienze, dunque. A nulla sono serviti i morti e i feriti, i disastri e i ricominciamenti a cui sono stati costretti tanti uomini. Il colore della guerra è sempre quello della morte.

Oggi a lezione avevo dinanzi a me uno studente di origine ucraina. Quando sono entrata nell’aula, lui era già seduto al suo posto. Ho cercato il suo sguardo ma me lo ha negato. Aveva la testa china sul suo quaderno elettronico per gli appunti. Ho appurato che non ha scritto neppure una parola. Come biasimarlo? 2000 sono i km che ci separano dall’Ucraina. Non sono poi tanti, se ci pensiamo. Due ore di volo in aereo. Troppi per lui, però, oggi. Mentre io parlavo, ammetto che facevo fatica ad ascoltarmi, perché quello sguardo piegato era più potente di ogni altra parola e di ogni altra arma. Nessuno è riuscito a dir una sola parola. Il silenzio era la forma della preghiera scelta. Un silenzio che spero abbia avuto il potere di scendere nel cuore di Danjel e di accarezzarlo in profondità. Ed attraverso lui, spero sia arrivata a tutti coloro che a causa di questa guerra soffrono e piangono i primi morti di una guerra assurda. Chiudo questo pensiero con una citazione di San Tommaso d’Aquino “Compito normale dello stato non è fare la guerra, ma piuttosto custodire la pace perché sia a servizio della vita e tenere così lontana la guerra” … Se solo ascoltassimo i Santi!

Ora, l’atteggiamento più maturo di un cristianesimo autentico è rappresentato dalla preghiera e dal silenzio. La Madonna ci insegni a stare davanti alla nostra storia come lei stava davanti alla croce.