La guerra vista con gli occhi dei giovani

26 Febbraio 2022 Off Di Carmela Romano

In questi giorni, in tutte le Classi dove insegno, i miei alunni mi hanno chiesto di parlare della guerra, scoppiata tre giorni fa, tra la Russia e l’Ucraina. Seguono con apprensione e profonda motivazione. Chi legge dai Social, chi dalla Tv, chi ha scaricato un’App, ciò che conta è che tutti, ciascuno secondo le proprie capacità resti costantemente “sul pezzo”.

Quello che mi colpisce da questa esperienza di condivisione è la profonda serietà con cui i giovani si confrontano. I giudizi sulla guerra sono severi, così come serio è il parere che hanno sulla politica e sull’impegno di quegli uomini e donne impegnati nel bene comune.

Una strana luce brilla nei loro occhi. Anche chi non si espone direttamente con giudizi, parla con quella luminosità che appartiene a chi ha il cuore capace di includere il destino dell’umanità. Vogliono comprendere le vere ragioni, se mai ce ne fossero. Desiderano comprendere le misure politiche, annullano le distanze sociali. Non ritengono possibile che possa esserci una sola ragione che motivi e supporti la scelta di bombardare.

Dimostrano che hanno ben compreso da quale parte stare. Sinceramente, con loro percepisco che il futuro è al sicuro. Che hanno voglia di impegnarsi. Di lasciare nella storia il segno positivo del loro passaggio. Bisogna solo che si operi una sorta di svecchiamento di quanto già presente. Che si lasci il passo e lo spazio alle giovani generazioni. Ho anche l’impressione che la luce che traspare dai loro occhi proviene da lontano. Da quella capacità di interiorizzare i contenuti e di farli divenire un’evidenza attraverso i giudizi altamente morali che condividono.

Se la guerra, che in ogni sua fase è assolutamente da censurare e bandire, ha manifestato un così alto momento di condivisione e senso civico, penso che possa anche finire così questa tragedia così assurda.

Carmela Romano