La guerra vista con gli occhi dei giovani2
Sarà una costante della Rubrica “dentro la notizia” cercare di capire la guerra attraverso il giudizio, le ricerche e il confronto che maturano i giovani. Leggere la storia attraverso i loro commenti e i loro sguardi è sempre ragione di maggiore riflessione. Hanno delle competenze speciali di leggere la realtà. Basta solo ascoltarli. Donna Cristiana si propone questo. Accoglie, ascolta e registra le loro voci e ai nostri lettori la possibilità di confrontarsi.
“Prof., in una guerra non ci sono mai né vincitori né vinti, ma spesso il motivo che scatena il conflitto è una caccia allo sfruttamento economico di un determinato paese”. Come non dare ragione a Rebecca, a Rita e Gioia, a Greta, a Gaetano e a Martina…
Leggendo i giornali, dal confrontando con quanto la storia contemporanea sta consegnando in questi giorni, attraverso gli inviati speciali, le testimonianze, i commenti degli specialisti di geostoria e geopolitica, ammettiamo con profonda amarezza che ne sanno qualcosa gli ucraini, invasi nella loro terra che, con tutta probabilità, è quanto vogliono i russi, alcuni russi, forse un solo russo, perché ricca di materie prime. Da una intensa ricerca e dal confronto tra e con gli studenti, viene fuori che l’Ucraina vanta ricchi giacimenti di carbone, minerale di ferro, gas, petrolio, argilla e l’industria pesante, siderurgia, metallurgia e chimica attinge agli importanti giacimenti di minerali di ferro e ai depositi di carbone.
Che dal 2012 l’Ucraina è al 9° posto tra i 62 Paesi produttori d’acciaio, oltre a detenere il record di produzione di carbone in Europa ed è il 13o° per produzione di carbone e il quarto sia per riserve di gas che petrolio.
L’Ucraina vanta delle ingenti risorse di caolino, argille plastiche ed argille refrattarie che costituivano il 70% delle riserve dell’ex Unione Sovietica. Nel territorio ucraino è presente l’unico deposito europeo di sabbie minerali, da cui si estrae zircone per 35.000 tonnellate, il ché fa della Ucraina il sesto produttore mondiale. Inoltre, il Paese in guerra con la Russia è tra i primi dieci Paesi che sono fra i produttori ed esportatori di molti metalli pregiati e dispone fra l’altro dei più grandi giacimenti di uranio del continente europeo. A questo punto riprende la parola Rebecca che afferma “Basterebbe solo leggere questi dati per rendersi conto che assistiamo ad una rincorsa per la conquista di risorse … altro che riconoscere all’Ucraina l’appartenenza per la lingua russa e perché da sempre è appartenuta alla Russia.
Come non dare ragione ai giovani, nei cui occhi traspare paura, timore ma anche tanta fiducia nella costruzione di un futuro che non abbia il sapore, l’odore disgustoso del sangue innocente, che sale al cielo come offerta e sacrificio di appartenenza, resistenza e resilienza.
Carmela Romano
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