Rendimi la gioia della tua salvezza.TEMPO DI PASQUA 2022

8 Marzo 2022 Off Di Don Savino D'Amelio

I Lettura Is.55,10-11
Così dice il Signore: «Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che Desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».

VANGELO Mt. 6,7-15
Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Altra sollecitazione del tempo di Quaresima è la preghiera; la Chiesa ci indica qual è il modello della nostra preghiera: quella che Gesù ha insegnato ai suoi discepoli. Le peculiarità di questa preghiera: Dio è nostro Padre, è Padre buono, Provvidenza, che vuole il bene autentico di ciascuno di noi; ogni espressione che gli rivolgiamo è impegno per realizzare il nostro bene assoluto. E’ una preghiera essenziale: “pregando non sprecate parole”; la versione dell’evangelista Luca è ancora più breve di questa di Matteo. Infine, ma non ultima: il perdono da parte di Dio è condizionato al perdono che noi siamo chiamati a dare ai nostri fratelli. Il Padre nostro va pregato senza la fretta, pensando bene a quanto diciamo (certi Santi non riuscivano ad proseguire dopo aver detto “Padre nostro”), gustandola, pensando di avere Dio Padre davanti a noi che ci ascolta e si commuove, come una mamma quando ascolta il figlio che gli dice “ti voglio bene, voglio fare
quello che vuoi tu…”