Per una spiritualità incarnata

15 Marzo 2022 Off Di Carmela Romano

Non riesco a pensare ad altro, come miliardi di altre persone dopotutto, alla guerra della Russia contro l’Ucraina. In questo pensiero abbraccio tutte le altre guerre presenti nel mondo, delle quali è impossibile tracciarne il numero. Penso anche alla domanda provocatoria ricevuta la scorsa settimana, al termine della lezione, da parte di una mia alunna. Una sorta di consegna per casa: “Ma prof., è così difficile trovare qualcuno che proponga ai due capi di stato coinvolti in questa assurda guerra, alla possibilità di rinunciare a qualcosa, per il bene dei loro popoli?

La domanda me la sono portata a casa. L’ho interiorizzata come fa uno studente attento. Questa mattina ho ritrovato la mia alunna seduta al suo banco, allo stesso banco, e, seduta sulla medesima sedia della scorsa settimana. I suoi occhi chiari, la sua folta capigliatura di un riccio rosso e lungo, a dirmi che lei è lì in attesa di una risposta. Associo a tutto questo ripetersi di gesti e di riti quotidiani, della durata di sette giorni, il tentativo di una rilettura della storia contemporanea, senza alcuna novità positiva, però. Infatti, il bollettino del diario di guerra è terribile. Aumentano i morti, i feriti, gli sfollati e gli incerti corridoi umanitari. Si fa sempre più vicina la possibilità di un coinvolgimento dell’Europa. Allora, questa mattina, guardando la mia giovane amica, le ho detto: “Il vero leader è colui che conosce il coraggio anche della resa. Diventa capace di offrire tutto se stesso, per riconoscersi semplicemente creatura. Figlio. Fratello e persino amico“.

Lei mi guarda e afferma con profondità: “Prof., sono d’accordo.

Ed io aggiungo: “Il bene da salvaguardare è la tentazione di massificarsi dalla sudditanza ideale” e lei, guardandomi fissa negli occhi ammette: Sono ancora d’accordo con lei, e con Papa Francesco: “la realtà è sempre superiore all’ideale“.

L’ha compreso una ragazzina di seconda liceo. Come è possibile che certi adulti fanno così fatica a comprendere cose così elementari?

Carmela Romano