Rendimi la gioia della tua salvezza. TEMPO DI PASQUA 2022
I Lettura Is. 49,8-15
Giubilate, o cieli, rallégrati, o terra, gridate di gioia, o monti, perché il Signore consola il suo popolo e ha misericordia dei suoi poveri. Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato». Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.
Vangelo Gv.5,17-30
Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
L’Evangelista Giovanni, attraverso i segni che Gesù compie, ci fa conoscere chi è veramente Gesù: è colui che conosce come agisce Dio, e per questo agisce come Dio, e lo fa sempre bene, anche il giorno di sabato. Gesù ha in sé la forza della vita e della risurrezione. Egli è il figlio prediletto di Dio, e Dio chiede che gli siano resi gli onori dovuti a Dio. Egli è il testimone della Verità ed è lui stesso Verità; vive pienamente nel Padre, che è il creatore della vita, e lui stesso è la Vita, la dona e non si dimentica dei figli, ma si commuove fin nelle profondità delle sue viscere di fronte al figlio malato: “non ti dimenticherò mai”. Ma noi siamo “figli nel Figlio”, anche noi siamo chiamati ad essere testimoni del Padre, del suo amore, della verità della vita, anche noi siamo chiamati a prenderci cura dei nostri fratelli come fossero nostri figli, per questo non dobbiamo mai “dimenticarli”; anche per noi c’è un onore riservato come al Figlio suo Unigenito. Chiediamoci se avvertiamo la grandezza di questo dono in noi e se sentiamo la responsabilità di agire come Gesù, se siamo testimoni della sua misericordia; il suo giudizio, come il nostro non è per condannare ma per salvare.