Rendimi la gioia della tua salvezza. TEMPO DI PASQUA 2022

1 Aprile 2022 0 Di Don Savino D'Amelio

I Lettura Sa.2,112-22

Dicono gli empi fra loro sragionando: «Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe contro la legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta. Proclama di possedere la conoscenza di Dio e chiama se stesso figlio del Signore. È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri; ci è insopportabile solo al vederlo,perché la sua vita non è come quella degli altri, e del tutto diverse sono le sue strade.


Vangelo Gv.7,1-2.10.25-30

Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Insiste ancora la domanda: conosciamo veramente Gesù Cristo? I contemporanei sono disorientati dai diversi atteggiamenti degli avversari, di coloro che dicono di essere certi della sua appartenenza, della sua origine, ma Gesù continua ad affermare la sua origine che però non è accolta, ci si ferma alla considerazione umana: accetto quello che conosco, di cui sono certo, mi fermo al materiale; Gesù si è fatto uomo, ma non è solo uomo, è il Figlio di Dio, e Dio lui stesso. Per conoscerlo dobbiamo chiedere la sapienza che viene dall’alto e che sola può aprirci al divino, diversamente lo ridurremo sempre alle categorie umane, sociali, politiche, lo rifiuteremo, come nella prima lettura, perché condanna i nostri comportamenti, o lo ignoreremo a ragion veduta, come se non esistesse, pensando così di aver risolto il problema, come degli eterni adolescenti. Se non ci facciamo prendere per mano per condurci nella comprensione del Vangelo, Gesù Cristo non lo conosceremo mai e se la nostra conoscenza non è vera alle prime difficoltà rinnegheremo tutto.