Rendimi la gioia della tua salvezza. TEMPO DI PASQUA 2022

3 Aprile 2022 Off Di Don Savino D'Amelio

I Lettura Is.43,16-21
Così dice il Signore: «Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa. Mi glorificheranno le bestie selvatiche, sciacalli e struzzi, perché avrò fornito acqua al deserto, fiumi alla steppa, per dissetare il mio popolo, il mio eletto. Il popolo che io ho plasmato per me celebrerà le mie lodi».
II Lettura Fil.3,8-14
Fratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti.

Vangelo Gv.8,1-11
Al mattino Gesù si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei».
E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanche io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

“Ecco, io faccio una cosa nuova”: in cosa consiste questa “cosa nuova” che è venuto a fare Gesù? Il metodo di entrare nella vita degli uomini, il metodo di giudizio che non è quello di condannare mettendosi dalla parte dei giusti, ma quello di salvare pagando di persona, attraverso il dono totale della propria vita, fatta di preghiera, “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”(Lc.23,34), di attenzione all’altro, di comprensione, di misericordia, di sacrificio per l’altro, di perdono dato con autorevolezza per cui nasce anche l’invito a non peccare più. Condannare, puntare il dito contro chi sbaglia è facile ma manifesta l’incapacità o, peggio, la non volontà di accettare il male, la perversione ben più grave che c’è in loro stessi. Dietro
atteggiamenti giustizialisti c’è la fatica di entrare in contatto con il proprio male; la vecchia favola di “Giove che ha posto due bisacce sulle nostre spalle, quella davanti con i difetti degli altri (facilmente osservabili) e quella di dietro(difficilmente osservabili) è sempre attuale; Gesù, se volete, ci invita ad invertire le bisacce, mettiamo davanti quella con i nostri difetti: ne saremmo travolti.