Rendimi la gioia della tua salvezza. TEMPO DI PASQUA 2022

24 Aprile 2022 Off Di Don Savino D'Amelio

I Lettura At.5,12-16
Tuttii erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; nessuno degli altri osava associarsi
a loro, ma il popolo li esaltava. Sempre più, però, venivano aggiunti credenti al Signore, una
moltitudine di uomini e di donne, tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze,
ponendoli su lettucci e barelle, perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse
qualcuno di loro. Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati
e persone tormentate da spiriti impuri, e tutti venivano guariti.

II Lettura Ap.1,9-11 e seg.
Io, Giovanni, fui preso dallo Spirito nel giorno del Signore e udii dietro di me una voce potente,
come di tromba, che diceva: «Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese».
Mi voltai per vedere la voce che parlava con me, e appena voltato vidi sette candelabri d’oro e,
in mezzo ai candelabri, uno simile a un Figlio d’uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al
petto con una fascia d’oro. Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su
di me la sua destra, disse: «Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma
ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi. Scrivi dunque le cose che hai visto,
quelle presenti e quelle che devono accadere in seguito».

Vangelo Gv. 20,19-31
La sera di quel giorno, il primo della settimana… venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi».
Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati,
saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano
gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani
il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel
suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro
anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a
Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco;
e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù
gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

In questa seconda Domenica di Pasqua la Parola di Dio ci invita a meditare su tanti aspetti della
nostra vita cristiana, li accenno perché ognuno scelga quello da cui è più attratto.

  • La Domenica è il primo giorno della settimana, è il giorno del Signore, è il giorno della
    Comunità cristiana che viene convocata per l’ASCOLTO della PAROLA di DIO, luce, sapienza,
    guida alle nostre scelte quotidiane e al nostro agire e per nutrirci del CORPO e SANGUE
    di CRISTO forza per camminare e superare le difficoltà: “Sine Dominico non possumus=
    senza la Domenica non possiamo vivere” (così proclamavano i cristiani di Abitene prima del martirio)
  • E’ il giorno del dono della pace: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”, la imploriamo dal
    Signore in ogni celebrazione; “unità e pace secondo la sua volontà” e di donarcela “ai nostri giorni”.
    Ogni volta che apparve agli apostoli Cristo, dopo aver vinto la morte, augurò la pace,
    sapendo quanto tutti loro la desiderassero.
  • E’ il giorno del perdono dei peccati: Nel conferire agli apostoli il potere di rimettere i
    peccati, Cristo ha portato la pace nell’anima inquieta dell’uomo. L’anima creata da Dio
    ha nostalgia di Dio. La pace con Dio è il fondamento della pace tra gli uomini. Liberato
    dalla schiavitù del peccato, l’uomo è in pace, ha l’anima in festa, in pace. La pace regna
    sui cuori puri. È partendo dalla pace interiore, quella del cuore, appoggiandosi ad essa,
    che si può stabilire la pace esteriore: in famiglia, fra vicini, in seno alla Chiesa, tra i popoli.
  • E’ il giorno del dono dello Spirito Santo: senza lo Spirito non c’è Chiesa, non c’ unità, non
    c’è la forza per combattere il male, non c’è sapienza, capacità di discernimento.
  • Infine è il giorno per esprimere e rafforzare la nostra fede: “Signor mio e Dio mio”; siamo
    Chiamati a riconoscere il nostro Signore, ad adorarlo e ad esprimere il nostro amore per lui.