La tua Parola mi fa vivere. TEMPO per ANNUM
I Lettura Am.2,6-10 e seg.
Così dice il Signore: «Per tre misfatti d’Israele e per quattro non revocherò il mio decreto di condanna, perché hanno venduto il giusto per denaro e il povero per un paio di sandali, essi che calpestano come la polvere della terra la testa dei poveri e fanno deviare il cammino dei miseri, e padre e figlio vanno dalla stessa ragazza, profanando così il mio santo nome. Su vesti prese come pegno si stendono presso ogni altare e bevono il vino confiscato come ammenda nella casa del loro Dio.
VANGELO Mt.8,18-22
In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva. Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre».
Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».
La pagina del Vangelo di oggi è il parallelo dell’evangelista Luca che abbiamo ascoltato ieri; la riflessione allora la fermiamo sulla prima lettura del profeta Amos, che è tanto attuale. Dio è misericordia ma è anche giustizia: promuove, vede e cerca la salvezza (rendere giusti) dei peccatori in ogni modo (vedi la pecorella smarrita) ma rende anche il dovuto, anche con una condanna che però è terapeutica, spinge alla conversione.
Quante ingiustizie, dai piccoli livelli a quelli nazionali e internazionali, quanta violenza, quanta immoralità, spesso reclamata come “diritto”, quanta profanazione della dignità umana; ci chiediamo: Dio dov’è? Certo Dio non interviene immediatamente, dato che l’uomo è stato creato con il libero arbitrio, agisce secondo
sue scelte, ma vigila sul bene del mondo e interviene con modalità misteriose servendosi degli stessi uomini e delle leggi che sono alla base dell’equilibrio del creato. La nostra preghiera e il sacrificio offerti a Dio per impetrare misericordia e giustizia.