La tua Parola mi fa vivere. TEMPO per ANNUM
I Lettura Am.3,1-8 e seg.
Ascoltate questa parola, che il Signore ha detto riguardo a voi, figli d’Israele, e riguardo a tutta la stirpe che ho fatto salire dall’Egitto: «Soltanto voi ho conosciuto tra tutte le stirpi della terra; perciò io vi farò scontare tutte le vostre colpe. Il Signore Dio ha parlato: chi non profeterà? Vi ho travolti come Dio aveva travolto Sòdoma e Gomorra, eravate come un tizzone strappato da un incendio; ma non siete ritornati a me». Oracolo del Signore. Perciò ti tratterò così, Israele! Poiché questo devo fare di te: prepàrati all’incontro con il tuo Dio, o Israele!
VANGELO Mt.8,23-27
Salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva. Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò,
minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia. Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».
I discepoli che “seguirono Gesù” si trovano già a sperimentare le difficoltà che comporta la sequela; il racconto della tempesta sedata è la storia della nostra fede, un rischio che però ha alla base una persona, Gesù Cristo. Gesù non garantisce tranquillità, assenza di pericoli, di contrarietà; San Paolo ne parla esplicitamente dei pericoli corsi nei suoi viaggi, come delle persecuzioni, delle violenze subite, ma conclude con espressioni di fiducia: “tutto posso in Colui che mi dà la forza”, “Cristo vive in me” ecc. Il pericolo deve tenere sveglia la nostra fede, “gente di poca fede”; la paura non deve avere il sopravvento sapendo che è Lui che ci ha chiamati, ci ha salvati e non può permettere che ci perdiamo, siamo stati salvati a caro prezzo; Gesù ci tiene a noi molto di più di quanto ci teniamo noi stessi.