La tua Parola mi fa vivere. TEMPO per ANNUM
I Lettura At.12,1-11
Il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa. Fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Erano quelli
i giorni degli Àzzimi. Lo fece catturare e lo gettò in carcere, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua. Mentre Pietro dunque era tenuto in carcere, dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui.
II Lettura 2Tim.4,6-8.17-18
Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone. Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
VANGELO Mt.16,13-19
Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
“Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede”. È l’affermazione convinta di San Paolo guardando il percorso della sua vita; dovrebbe essere l’affermazione di ogni cristiano al termine della giornata, della settimana, dell’anno, quando facciamo l’esame di coscienza, quando ci soffermiamo a fare il punto della nostra situazione. La fede non è un oggetto ma un dono ricevuto che per mantenerlo vivo e accrescerlo è necessario combattere contro ogni insidia, dentro e fuori di noi, e viverla nella operosità, “la fede senza le opere è morta” dice San Giacomo; la fede è riconoscere il Cristo “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” nella quotidianità delle relazioni fraterne; la fede richiede coerenza: “ho conservato la fede”; non è facile, per nessuno ma San Paolo dice dove ha trovato la forza: “Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza”. Celebrare la Solennità dei Santi Pietro e Paolo, pilastri della Chiesa, è prendere le mosse per la vita eroica della fede.
Dato che non potrò raggiungere tutti voi Pietro, Piero/a ecc. Paolo/a, Paolina ecc. che festeggiate l’onomastico…gli auguri ve li faccio uno ad uno di ❤️, ricordandovi nella Celebrazione Eucaristica e augurandovi di raggiungere le alte vette della santità.