La tua Parola mi fa vivere. TEMPO per ANNUM

2 Luglio 2022 Off Di Don Savino D'Amelio

I Lettura Am.9,11-15
Oracolo del Signore, che farà tutto questo. Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – in cui chi ara s’incontrerà con chi miete e chi pigia l’uva con chi getta il seme; i monti stilleranno il vino nuovo
e le colline si scioglieranno. Muterò le sorti del mio popolo Israele, ricostruiranno le città devastate e vi abiteranno, pianteranno vigne e ne berranno il vino, coltiveranno giardini e ne mangeranno il frutto. Li pianterò nella loro terra e non saranno mai divelti da quel suolo che io ho dato loro».

Vangelo Mt.9,14-17
Si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze
essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».

Le immagini del profeta Amos, nella prima lettura, preannunciano quanto Gesù realizzerà con la sua venuta e con la sua presenza; cosa c’è di più gioioso della presenza dello sposo, di una relazione sponsale? Gesù è venuto a instaurare quello che tanti profeti e il libro del Cantico dei Cantici avevano preannunciato: Dio è lo sposo e noi, sia come singole persone che come Chiesa, siamo la sposa; dove c’è lo sposo ci deve essere gioia non digiuno. Gesù è venuto a portare il vino nuovo, il vino migliore, che non può più stare negli otri vecchi, cioè in forme di religiosità fatte di tradizioni vuote di significato, ridotte a formalità.