La tua Parola mi fa vivere. TEMPO per ANNUM
I Lettura Na. 2,1.3; 3,1-3.6-7
Ecco sui monti i passi d’un messaggero che annuncia la pace! Celebra le tue feste, Giuda, sciogli i tuoi voti, poiché il malvagio non passerà più su di te: egli è del tutto annientato. Infatti il Signore restaura il vanto di Giacobbe, rinnova il vanto d’Israele, anche se i briganti li hanno depredati e saccheggiano i loro tralci.
Vangelo Mt.16,24-28
Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
La parola del Vangelo di oggi è quanto mai inequivocabile e tagliente: per appartenere a Gesù Cristo bisogna soddisfare un’equazione: “perdere la propria vita per trovarla e salvarla” e l’iter richiesto è: rinnegare sé stessi (ignorare aspirazioni, rivendicazioni, vincere l’egoismo, posporre i propri interessi); prendere la propria croce(accettare sacrifici, mortificazioni, sofferenze, le persone come sono, il lavoro…); seguire Gesù (mettere i nostri piedi sulle sue orme, conformare la nostra vita alla sua, andare dove va lui…) Fuori di questa equazione e di questo iter non solo non c’è condivisione con il Maestro, ma non c’è salvezza