La tua Parola mi fa vivere. TEMPO per ANNUM
I Lettura 2 Pt.1,16-19
Carissimi, vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole artificiosamente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza. Egli infatti ricevette onore e gloria da Dio Padre, quando giunse a lui questa voce dalla maestosa gloria: “Questi è il Figlio mio, l’amato, nel quale ho posto il mio compiacimento”. Questa voce noi l’abbiamo udita discendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte.
VANGELO Lc.9,28-36
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero
candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: “Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia”. Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo”. All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: “Alzatevi e non temete”. Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
La festa della Trasfigurazione che celebriamo oggi è una duplice manifestazione di Gesù, Figlio di Dio e dell’anticipazione della Risurrezione ed Ascensione al cielo; è il Padre che ce lo indica e ci
invita ad ascoltarlo; in questi giorni la parola di Dio a più riprese ci parla della sequela di Gesù: il primo modo per attualizzare una sequela è l’ascolto e nessuna parola deve andare perduta
o…travisata; poi Gesù si trasfigura perché i tre Apostoli prescelti a vivere gli episodi fondamentali della vita di Gesù, possano essere preparati prima all’evento della passione e poi della Risurrezione
e dell’Ascensione ed essere testimoni veraci, come lo è S. Pietro nella I^ Lettura: “ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza”. Prima vivere…poi testimoniare.