La tua Parola mi fa vivere. TEMPO per ANNUM

20 Agosto 2022 Off Di Don Savino D'Amelio

I lettura Ez.43,1-7

Quell’uomo mi condusse verso la porta che guarda a oriente ed ecco che la gloria del Dio d’Israele giungeva dalla via orientale e il suo rumore era come il rumore delle grandi acque e la terra risplendeva della sua gloria. Lo spirito mi prese e mi condusse nel cortile interno: ecco, la gloria del Signore riempiva il tempio. Mentre quell’uomo stava in piedi accanto a me, sentii che qualcuno entro il tempio mi parlava e mi diceva: «Figlio dell’uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo dove posano i miei piedi, dove io abiterò in mezzo ai figli d’Israele, per sempre».

Vangelo Mt.23,1-12

Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato». Gesù rivolge una forte invettiva agli scribi e farisei che insegnano la legge di Mosè, la Parola di Dio, ma essi non la mettono affatto in pratica dando una pessima testimonianza; il male che fanno è molteplice: danno una cattiva testimonianza perché non osservano per primi quanto insegnano, annullando così l’insegnamento per sé ma anche per gli altri; le persone hanno bisogno di verità che devono essere luce; San Paolo VI diceva in un suo intervento: “Gli uomini oggi non hanno bisogno di maestri ma di testimoni, e se hanno bisogno di maestri devono prima di tutto essere testimoni”. La chiamata ad una missione, al Sacerdozio, alla Vita Consacrata non è fatta per permettere alle persone di usare il proprio ruolo come mezzo per mettersi sul piedistallo. La chiamata, qualunque chiamata, è finalizzata ad un servizio, la cui esigenza primaria è l’umiltà.