La tua Parola mi fa vivere. TEMPO per ANNUM

16 Ottobre 2022 Off Di Don Savino D'Amelio

I Lettura Es.17,8-13
In quei giorni, Amalèk venne a combattere contro Israele a Refidìm. Mosè disse a Giosuè: “Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio”. Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle. Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva
Amalèk. Poiché Mosè sentiva pesare le mani, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. Giosuè sconfisse Amalèk e il suo popolo.

II Lettura 2 Tim. 3,14 – 4,2
Figlio mio, tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù. Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona. Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento.

Vangelo Lc.18,1-8
Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: “In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi””. E il Signore soggiunse: “Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”.

Il tema della Parola di Dio, per la nostra meditazione, è quello della preghiera “insistente” e “fiduciosa”, frutto della nostra relazione con Dio. Spesso la nostra preghiera è fatta in modo da considerare Dio nostro servitore, se gli chiediamo qualcosa e non la otteniamo, anche subito, ci allontaniamo sfiduciando Dio. Innanzitutto dovremmo tener presente che Gesù Maestro è modello di preghiera e quanto ci dice Gesù Cristo, che conosce noi e Dio: “necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai”; il bisogno di “pregare sempre, senza stancarsi” serve a noi non a Dio che conosce i nostri bisogni ed è Padre dei poveri, degli orfani, delle vedove, categorie in cui dobbiamo ritrovarci tutti noi; siamo noi che dobbiamo essere convinti (avere fiducia in Dio) che quello che chiediamo, non solo è una cosa buona ma ci verrà concessa; il tempo della preghiera prolungata serve anche a farci comprendere se quanto chiediamo è secondo la volontà di Dio, consolida la nostra relazione fiduciosa in Dio. Tutto questo nasce e si nutre da una fede autentica

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