La tua Parola mi fa vivere. TEMPO per ANNUM
I Lettura Fil.4,10-19
Fratelli, ho provato grande gioia nel Signore perché finalmente avete fatto rifiorire la vostra premura nei miei riguardi: l’avevate anche prima, ma non ne avete avuto l’occasione. Non dico questo per bisogno, perché ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione. So vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame,
all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza.
Vangelo Lc.16,9-15
Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza». I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra
gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».
Dio ha creato il mondo e lo ha posto nelle mani dell’uomo perché ne godesse amministrandone i beni; quando l’uomo perde il senso delle cose, quando pensa di essere creatore e padrone dei beni della terra, allora non solo sovverte l’ordine delle cose e quindi si pone contro il Creatore, ma si autocondanna alla morte. La bramosia dell’avere è all’origine di tutti i mali sociali e personali dell’uomo: invidie, gelosie, furti, violenze, guerre di ogni genere.