La tua Parola mi fa vivere. TEMPO per ANNUM

15 Novembre 2022 Off Di Don Savino D'Amelio

I Lettura Ap. 3,1-6.14-22
Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle. Sii vigilante, rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato perfette le tue opere davanti al mio Dio. Ricorda dunque come hai ricevuto e ascoltato la Parola, custodiscila e convèrtiti perché, se non sarai vigilante, verrò come un ladro, senza che tu sappia a che ora io verrò da te.Io, tutti quelli che amo, li rimprovero e li educo. Sii dunque zelante e convèrtiti. Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono, come anche io ho vinto e siedo con il Padre mio sul suo trono. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”».

Vangelo Lc.19,1-10
Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

L’incontro con Zaccheo, in tutto il suo svolgersi, mi sembra la metafora della prima lettura dell’Apocalisse:“Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono”: ma cosa occorre per divenire “vincitori”? Ascoltare la sua Parola, custodirla e convertirsi; essere vigilante, accogliere il rimprovero che educa, essere zelante;
infine essere attenti a Colui che bussa per poter ascoltare la sua voce, aprirgli la porta e partecipare al banchetto divino: “cenerò con lui ed egli con me”. Sant’Agostino diceva: “Temo non solo Gesù che passa, ma anche Gesù che rimane, per questo non posso tacere”; c’è per tutti, infatti, il rischio di non vederlo o di non sentirne la voce che chiama: se non lo ascoltiamo perdiamo l’occasione della salvezza, se Gesù rimane e ci interpella siamo chiamati a dare una risposta, non possiamo sfuggire…ed è un problema grosso!!!