La tua Parola mi fa vivere. TEMPO per ANNUM
I Lettura Ap. 4,1-11
I quattro esseri viventi …non cessano di ripetere: «Santo, santo, santo il Signore Dio, l’Onnipotente, Colui che era, che è e che viene!». E ogni volta che questi esseri viventi rendono gloria, onore e grazie a Colui che è seduto sul trono e che vive nei secoli dei secoli, i ventiquattro anziani si prostrano davanti a Colui che siede sul trono e adorano Colui che vive nei secoli dei secoli e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo: «Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, per la tua volontà esistevano e furono create».
Vangelo Lc.19,11-28
Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele
fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato. Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”. Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”. Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”. Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”. Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”».Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.
Siamo alle ultime battute della vita di Gesù “camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme”; ancora qualche parabola, qualche incontro conflittuale con scribi, farisei, sadducei…gli insegnamenti che dà sono fondamentali per la vita degli uomini. La vita dell’uomo, il più grande dono, ha un senso, ha una missione, per compiere la quale il Signore dona tanti doni (talenti, mine…); il mettere a frutto, rispondere cioè alle attese di Dio, non è né un optional, né un atto da schiavi, ma un atto di amore, quello che ci fa simili a Dio, solo se capiamo che la vita è amore e l’amore è dono di sé all’infinito per il bene degli altri, ci adopereremo, moltiplicheremo i doni ricevuti, saremo moltiplicatori di bene, di pace, di gioia…Se non capiamo che la vita è Amore, ci tireremo indietro, saremo degli infingardi, dei fannulloni, troveremo Sempre le scuse per non fare nulla e per questo Dio non ci riconoscerà e non ci accoglierà nel suo Paradiso.