La tua Parola mi fa vivere. TEMPO per ANNUM

17 Novembre 2022 Off Di Don Savino D'Amelio

I Lettura Ap. 5,1-10
«Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue, uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e hai fatto di loro, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti, e regneranno sopra la terra».

Vangelo Lc.19,41-44
Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

Gesù aveva pianto di fronte alla morte di Lazzaro, partecipe del dolore di Marta e di Maria e non sappiamo. Quali altri pensieri erano presenti nella mente di Gesù in quel momento. Piange davanti a Gerusalemme motivando il senso del pianto: “Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!”
Il pianto di Gesù si ripete per ciascuno di noi sia come singole persone, sia come comunità, Chiesa: “Se tu avessi compreso!” Gesù è venuto a rivelarci il senso di Dio, il senso della nostra relazione con Lui, il senso della pace, la sua Parola non è oscura ma chiara, non accettarla, non volerla capire, non volerla vivere ci pone nella grave responsabilità della vita o della morte; e Gesù piange perché ha donato interamente la sua vita, ha manifestato l’amore infinito di Dio e questo amore viene rifiutato; è venuto perché “nessuno si perda” eppure questa volontà viene annullata dalla nostra libertà; ancora qui si manifesta il mistero del male, il mistero del peccato, il mistero di Giuda.