La tua Parola mi fa vivere. TEMPO per ANNUM
I Lettura Is. 40,1-11
Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri
Vangelo Mt.18,12-14
Gesù disse ai suoi discepoli: Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda
Quando Gesù si paragona ad un pastore, eccede sempre. La parabola evangelica ci mostra che Gesù, per farci comprendere l’amore che ha per tutta l’umanità, sia nel suo complesso che per
ciascuna persona, ricorre a delle esagerazioni che in natura sarebbe impossibile trovare, forza un po’ la realtà, ma l’amore vero forza sempre la realtà, realizza cose impossibili, più è grande più è potente; mi vengono in mente scene e racconti della notte del terremoto ad Amatrice: l’amore per salvare persone care o anche solo “persone” ci ha fatto compiere gesti eroici, l’adrenalina ci ha dato la forza fisica di superare difficoltà inimmaginabili: non è una esagerazione! Del resto quanti racconti abbiamo sentiti di mamme che hanno compiuto gesti eroici per salvare i propri figli.
E l’amore di Dio per salvarci, oltre la Croce, non può arrivare all’impossibile? Grazie Signore e rendici meno indegni del tuo amore e più attenti alle tue tenerezze.