La tua Parola mi fa vivere. TEMPO di AVVENTO

22 Dicembre 2022 Off Di Don Savino D'Amelio

I Lettura 1 Sam.1,24-28
Anna portò con sé Samuèle, con un giovenco di tre anni, un’èfa di farina e un otre di vino, e lo introdusse nel tempio del Signore a Silo: era ancora un fanciullo. Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli e lei disse: «Perdona, mio signore. Per la tua vita, mio signore, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore. Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho richiesto. Anch’io lascio che il Signore lo richieda: per tutti i giorni della sua vita egli è richiesto per il Signore». E si prostrarono là davanti al Signore.

Vangelo Lc. 1,46-55
Maria disse:«L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Due donne, la mamma di Samuele e Maria, ognuna a modo proprio esprimono la riconoscenzaal Signore per il dono ricevuto ma soprattutto per come il Signore ha operato. Anna, la madre di Samuele va al tempio, dove aveva invocato il dono del figlio e ringrazia il Signore consacrandoglielo. Maria di fronte all’evento numinoso e meraviglioso, dopo il riconoscimento di Elisabetta, innalza il canto della figlia di Sion magnificando il Signore che guarda all’umiltà delle persone, che disperde i superbi, che rovescia i potenti, che ricolma gli affamati, che è misericordios Saper riconoscere che quanto accade nella nostra vita e quanto abbiamo è dono di Dio è il punto di partenza per fare della nostra vita un canto di magnificenza di Dio.