La tua Parola mi fa vivere. TEMPO di NATALE
I Lettura 1 Gv.2,3-11
Figlioli miei, da questo sappiamo di avere conosciuto Gesù: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: “Lo conosco”, e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità.Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. Chi dice di rimanere in lui, deve anch’egli comportarsi come lui si è comportato.
Vangelo Mt.2,22-35
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino Gesù a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scrittonella legge del Signore….Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: “Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele”. Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
Il rapporto con Dio si basa sull’ascolto della parola e sulla sua osservanza, da questo si riconoscono i veri Discepoli, “Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto”; non sono i “devozionalismi” che fanno conoscere Dio ma illudono di conoscere ed anche di amare Dio, ma sono lontani, perché alla prova dei fatti “non si comportano come lui si è comportato”: si giudica, si condanna, non si comprende, non si rispettano le persone, non ci si sacrifica per il bene degli altri. L’atteggiamento evangelico che ci colloca nella verità è quello della donazione di noi stessi a Dio e ai fratelli, quello praticato dalla famiglia di Nazareth, quello praticato da Simeone ed Anna. L’amore vero è sempre aperto agli altri, fossero anche nemici.