La tua Parola mi fa vivere. TEMPO di NATALE
I Lettura 1 Gv. 3,11-21
Figlioli, questo è il messaggio che avete udito da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. Non come Caino, che era dal Maligno e uccise suo fratello. Chiunque odia il proprio fratello è omicida,
e voi sapete che nessun omicida ha più la vita eterna che dimora in lui. In questo abbiamo conosciuto l’amore, nel fatto che egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità. Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio.
Vangelo Gv. 1,43-51
Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!».
Continua, anche in questo brano evangelico, la serie degli incontri e delle chiamate da parte di Gesù: prima chiama Filippo: “seguimi” che a sua volta invita Natanaele ad incontrare Gesù: “vieni e vedi”; lo invita a fare un’esperienza personale con il Maestro, la stessa che ha vissuto lui e gli ha cambiato la vita. Solo la fede può far superare le difficoltà e le resistenze umane e Gesù dona questa fede a Natanaele che gli fa riconoscere in Gesù il Figlio di Dio. In questo episodio si evince un movimento convergente: Gesù va incontro all’uomo e lo invita a cercarlo, perché Gesù si lascia trovare solo da chi lo cerca.Cercare Gesù significa essere disponibili a far entrare la luce nella propria camera, per questo è necessario aprire la finestra , la porta, “spalancate le porte a Cristo” (S.Giovanni Paolo II), è necessario rischiare di farlo entrare nella nostra vita, superando le paure di essere rimessi in gioco in una vita nuova