Nella tua volontà è la mia gioia mai dimenticherò la tua parola. TEMPO “Per Annum” (Ordinario)
I Lettura Gen. 3,9-24
Il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: “Dove sei?”. Rispose: “Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto”. Riprese: “Chi ti ha fatto sapere che sei nudo?
Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?”. Rispose l’uomo: “La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato”. Il Signore Dio disse alla donna: “Che hai fatto?”. Rispose la donna: “Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato”.Allora il Signore Dio disse al serpente: “Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”.
Vangelo Mc.8,1-10
Poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: “Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano”. Gli risposero i suoi discepoli: “Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?”. Domandò loro: “Quanti pani avete?”. Dissero: “Sette”. Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Dopo la narrazione della creazione, “tutta buona e bella” con l’apice della creazione dell’uomo e della donna create ad “immagine di Dio, nella lettura di oggi si inserisce il capitolo nero della storia dell’umanità: il peccato. Con le sue vere conseguenze. Il peccato non ci separa soltanto da Dio, ma mette separazione ovunque. L’uomo dà la colpa alla donna: “La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero…”. Non sono più uniti. E la donna a sua volta cerca qualcuno da accusare: “Che hai fatto?”. “il serpente mi ha ingannato e io ho mangiato”. E sempre un altro che ha peccato. E un comportamento infantile, ma se riflettiamo bene, anche noi facciamo così, troviamo sempre che la responsabilità è di qualcun altro. E ci separiamo. La sofferenza nella volontà di Dio unisce, la gioia vissuta al di fuori della volontà di Dio divide l’uomo dalla donna. L’unità si trova solo nella volontà di Dio, nell’amore di Dio manifestato dalla sua volontà.