Nella tua volontà è la mia gioia mai dimenticherò la tua parola. TEMPO “Per Annum” (Ordinario)

15 Febbraio 2023 Off Di Don Savino D'Amelio

I Lettura Gen.8,6-13.20-22
L’anno seicentouno della vita di Noè, il primo mese, il primo giorno del mese, le acque si erano prosciugate sulla terra; Noè tolse la copertura dell’arca ed ecco, la superficie del suolo era asciutta. Allora Noè edificò un altare al Signore; prese ogni sorta di animali puri e di uccelli puri e offrì olocausti sull’altare. Il Signore ne
odorò il profumo gradito e disse in cuor suo:«Non maledirò più il suolo a causa dell’uomo, perché ogni intento del cuore umano è incline al male fin dall’adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto. Finché durerà la terra, seme e mèsse, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno».

Vangelo Mc.8,22-26
Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano». Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».

Il miracolo che Gesù compie sul cieco questa volta ha del particolare: innanzitutto porta il cieco in disparte e dopo avergli ridato la vista lo invita a non entrare nel villaggio, poi ridargli la vista non è un atto istantaneo, come altre volte, ma progressivo, cosa vuole insegnarci Gesù? La fede ha bisogno di pazienza, di tempi a volte lunghi, di essere vissuta nel profondo di noi stessi quando chiediamo a Dio di “poter vedere chiaramente” il senso della nostra vita, di superare gli ostacoli che ci immettono in una oscurità, di uscire dai tunnel; perseveranza e discernimento sono elementi essenziali per la nostra crescita spirituale e umana.“Apri i miei occhi, Signor, perché io veda le meraviglie della tua opera su di me e su ogni altra creatura. Tu ci purifichi, ci guarisci, ci rinnovi, ci conduci con pazienza verso cieli e terra nuovi, verso una vita nuova.