Mostrami Signore la tua via. Crea in me o Dio un cuore puro. TEMPO di Quaresima

9 Marzo 2023 Off Di Don Savino D'Amelio

I Lettura Ger.17,5-10
Così dice il Signore: «Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore. Sarà come un tamerisco nella steppa; non vedrà venire il bene, dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere. Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia. È come un albero piantato
lungo un corso d’acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi, nell’anno della siccità non si dà pena, non smette di produrre frutti.

Vangelo Lc.16,19-31
Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

La parola di Dio di oggi, nel cammino quaresimale che stiamo compiendo, richiama la nostra riflessione sulla ricchezza ma soprattutto sul ricco. Chi è il ricco che è ripudiato da Dio? “l’uomo che confida nell’uomo, e pone nella carne il suo sostegno”; chi è il povero accolto da Dio? “Colui che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia”; non si parla quindi di “ricchezza”, infatti essendo un “oggetto” se così possiamo definirla, non ha una responsabilità, è certamente un bene in sé, ma dipende dall’uso che se ne fa per rendere una persona buona o cattiva. Si dice che “i poveri aiutano gli altri poveri, difficilmente i ricchi aiutano i poveri” questo per tante ragioni, innanzitutto perché il ricco è lontano dal povero, non lo percepisce, vive su un altro pianeta; poi non lo capisce, per capire i poveri bisogna vivere “da” e “con” il povero; inoltre per essere povero è necessario possedere la virtù dell’umiltà: si può anche “servire” il povero, nel senso di dargli qualcosa, o fare qualcosa, ma se non entri nel suo animo forse stai soddisfacendo un tuo bisogno di autocompiacimento