Mostrami Signore la tua via. Crea in me o Dio un cuore puro. TEMPO di Quaresima
I Lettura 2 Re 5,1-15
Elisèo gli mandò (a Naamàn) un messaggero per dirgli: «Va’, bàgnati sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai purificato». Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo: «Ecco, io pensavo: “Certo, verrà fuori e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà la sua mano verso la parte malata e toglierà la lebbra”. Forse l’Abanà e il Parpar, fiumi di Damàsco, non sono migliori di tutte le acque d’Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?». Si voltò e se ne partì adirato. Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l’avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: “Bàgnati e sarai purificato”». Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell’uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato. Tornò con tutto il seguito dall’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele».
Vangelo Lc.4,24-30
Gesù cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
La Parola di Dio di oggi, con i due episodi, la guarigione di Naamàn nelle acque del Giordano e la contestazione e il tentativo di eliminare il “paesano” Gesù da parte dei Nazaretani ci invita a riflettere su alcune verità essenziali:
– La salvezza avviene solo ad opera di Dio; che si serve spesso di mediatori e di segni;
– I pregiudizi rischiano di chiudere le porte, di annullare l’opera di Dio;
– Necessario quindi è affidarsi alle mani di Dio, riconoscerLo, accoglierLo;
– Infine occorre l’obbedienza della fede, capace anche di smuovere le montagne.
Noi siamo stati rigenerati, rinati a vita nuova, attraverso l’acqua del battesimo; confermati con l’unzione crismale, siamo divenuti cristiani adulti, guariti continuamente dal sacramento della riconciliazione, nutriti del pane dei forti; chiediamoci: come viviamo questi segni sacramentali? Crediamo che sono segni efficaci della grazia di Dio o come Naamàn cerca di rifiutare quanto il profeta gli aveva ordinato con il pensare che le acque del suo paese erano migliori ecc.; non sono i segni in sé che hanno il potere di liberare, sanare ecc. ma è Dio che opera attraverso i segni. Anche il Matrimonio è un segno di un patto umano ma di cui si fa garante Dio stesso: come lo viviamo? E’ un segno di santificazione e di evangelizzazione?