Mostrami Signore la tua via. Crea in me o Dio un cuore puro. TEMPO di Quaresima

27 Marzo 2023 Off Di Don Savino D'Amelio

I Lettura Dan. 13,1-0 e seg.
Tutta l’assemblea proruppe in grida di gioia e benedisse Dio, che salva coloro che sperano in lui. Poi, insorgendo contro i due anziani, ai quali Daniele aveva fatto confessare con la loro bocca di avere deposto il falso, fece loro subire la medesima pena che avevano tramato contro il prossimo e, applicando la legge di Mosè, li fece morire. In quel giorno fu salvato il sangue innocente.

Vangelo Gv. 8,1-11
Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio.Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

La parola di Dio di oggi ci presenta due donne: nella I^ Lettura la “casta Susanna”, innocente, forte nel difendere la sua purezza fisica e morale contro loschi personaggi apparentemente integerrimi, e la “donna adultera”, evidentemente peccatrice; Susanna viene liberata dall’intervento profetico di Daniele e l’adultera dalla misericordia di Gesù a cui era stata sottoposta più per porre un tranello per condannarlo che per vedere giustiziare la donna. Anche in questo caso Gesù non difende il peccato della donna ma ma guarda alla salvezza della peccatrice: “Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». La distinzione tra peccato e peccatore è fondamentale, perché ci permette di contemplare con lo sguardo della fede l’azione liberatrice e salvifica di Dio che si manifesta nella misericordia offerta all’adultera. Tutti siamo peccatori e guai ad erigerci da persone giuste e giustiziere…Gesù si china ed è chinato sempre sulla nostra umanità e invita sempre tutti “va e non peccare più”; una sfida sorretta dalla grazia