Mostrami Signore la tua via. Crea in me o Dio un cuore puro. TEMPO di Quaresima

30 Marzo 2023 Off Di Don Savino D'Amelio

I Lettura Gen.17,3-9
In quei giorni Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui: «Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te: diventerai padre di una moltitudine di nazioni. Non ti chiamerai più Abram, ma ti chiamerai Abramo, perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò.

Vangelo Gv. 8,51-59
Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

“Chi credi di essere?” La fede è il superamento dell’equivoco tra la presunzione di sapere e l’accettazione della verità data da chi realmente la possiede: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”; non conoscendo chi è Gesù e soprattutto non volendolo conoscere, perché lo si conosce solo ascoltando la sua parola e credendo che quello che annuncia e fa è la verità, si è portati a rifiutarlo e addirittura ad eliminarlo in tutti i modi possibili “raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui”. Siamo chiamati a vivere in eterno, questa è la vera condizione dell’uomo che crede in Gesù Cristo; la nostra morte corporale è solo un passaggio, obbligato dal nostro essere anche materia con tutte le conseguenze della precarietà della materia, ma se viviamo questa vita in una dimensione vivificata, non solo la morte ci farà meno paura ma la nostra vita sarà sempre nella luce.