Cristo, nostra vita, nostra speranza è risorto. Tempo di Pasqua

1 Maggio 2023 Off Di Don Savino D'Amelio

I Lettura Gen.1,26-2,3
Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano
sulla terra”. E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogàtela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra”. Dio disse: “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde”. E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno. Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando.

Vangelo Gv.10,11-18
Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: “Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?”. Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: “Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua”. E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

Oggi la Chiesa celebra la memoria di San Giuseppe Lavoratore. Innanzitutto simo chiamati a soffermarci sulla figura di Giuseppe come cooperatore di Dio, nell’opera della salvezza; come Maria anche Giuseppe ha detto il suo umile SI’ al progetto di Dio; come Maria, era pervaso da una fede profonda; le sue virtù rifulgono: umiltà, castità, laboriosità, obbedienza, tenerezza, abnegazione totale di sé per compiere la volontà di Dio. In questa memoria di San Giuseppe si riconosce la dignità del lavoro umano, come dovere e perfezionamento dell’uomo, esercizio benefico del dominio dell’uomo sul creato, servizio alla comunità e prolungamento dell’opera del Creatore. Il lavoro è fondamento della cooperazione dell’uomo all’opera della creazione e della propria dignità; è attraverso il lavoro che la persona può esprimere i doni che Dio gli ha donato e testimoniarel’amore supremo del Padre celeste