Cristo, nostra vita, nostra speranza è risorto. Tempo di Pasqua
I Lettura At.14,19-28
Giunsero [a Listra] da Antiòchia e da Icònio alcuni Giudei, i quali persuasero la folla. Essi lapidarono Paolo e lo trascinarono fuori della città, credendolo morto. Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli si alzò ed entrò in città. Il giorno dopo partì con Bàrnaba alla volta di Derbe. Dopo aver annunciato il Vangelo a quella città e aver fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché – dicevano – dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni». Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto.
Vangelo Gv.14,27-31
Disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, ecome il Padre mi ha comandato, così io agisco». Chi è che ha dato e dà, dai primordi del Cristianesimo fino ad oggi, agli Apostoli e ai semplici cristiani il coraggio e la forza di affrontare le sofferenze nelle persecuzioni? Di opporsi con animo sereno, ma determinato, ai potenti, ai violenti, agli oppressori, ai prevaricatori? Gesù dice: “Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore…
Vi lascio la pace, vi do la mia pace”; l’elenco e la diversità di martiri per età, per condizione sociale, per stato di vita…è illimitata. Ma ci sono anche coloro che vivono quotidianamente condizioni di sofferenza fisica, psicologica, sociale, politica con la forza di questa parola “non sia turbato il vostro cuore…vi do la mia pace”.
Gesù non ci dà in dono la pace del mondo, cioè la pace della sazietà e della noia, la pace nata dal compromesso, la pace dei morti viventi, ma la pace dell’unione con Dio, nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Una tale pace, nata nel perdono dei peccati e nutrita dall’amore, l’amore di Dio per noi, aumenta in proporzione a ciò che soffriamo per Cristo. La pace ci deriva dalla sapienza di Dio che ci dà la consapevolezza del senso della vita e il modo di realizzarla “Io sono la Via, la Verità, la Vita