Cristo, nostra vita, nostra speranza è risorto. Tempo di Pasqua
I Lettura At.16,1-10
Paolo si recò a Derbe e a Listra. Vi era qui un discepolo chiamato Timòteo, figlio di una donna giudea credente e di padre greco: era assai stimato dai fratelli di Listra e di Icònio. Paolo volle che partisse con lui, lo prese e lo fece circoncidere a motivo dei Giudei che si trovavano in quelle regioni: tutti infatti sapevano che suo padre era greco. Percorrendo le città, trasmettevano loro le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme, perché le osservassero. Le Chiese intanto andavano fortificandosi nella fede e crescevano di numero ogni giorno.
Vangelo Gv.15,18-21
Disse Gesù ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».
La parola “mondo” nell’evangelista Giovanni a volte ha una connotazione negativa, a volte positiva; nel brano di oggi certamente ha una valenza negativa: “Il mondo vi odia…” cioè tutte quelle persone a cui voi, con la vostra testimonianza, date fastidio: quelle persone che vivono nella menzogna e che voi smascherate; quelle persone che vivono di furti e che voi denunciate; quelle persone che vivono di tradimenti e che voi richiamate alla legalità. Come Gesù ci ha amati e ci ha invitati ad amarci come Lui ci ha amato, così nel momento della persecuzione, fisica o morale, con spargimento di sangue o con la repressione subdola, psicologica, sociale…siamo chiamati a subire il martirio, ad essere testimoni, come Lui ha reso testimonianza al Padre, fino alla Croce.