Cristo, nostra vita, nostra speranza è risorto. Tempo di Pasqua
I Lettura At.1,1-11
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».
II Lettura Ef.1,17-23
Fratelli, il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore. Egli la manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni Principato e Potenza, al di sopra di ogni Forza e Dominazione e di ogni nome che viene nominato non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro.
Vangelo Mt.28,16-20
Gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Con la solennità dell’Ascensione celebriamo il Mistero di Cristo che, dopo aver assunto la natura umana con l’Incarnazione, dopo la sua morte e risurrezione, fa ritorno nella gloria del Padre. Con l’Ascensione termina la sua missione terrena per dare inizio a quella della Chiesa per l’azione dello Spirito Santo.
Il Vangelo si conclude con due quadri: da una parte quello dei discepoli che in obbedienza alla richiesta di Gesù vanno sul monte loro indicato e: “Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono”; sembra ci sia una contraddizione “lo adorarono” e “dubitarono”; resta la componente umana che non mostra la mancanza di fede, ma la fragilità del dubbio, che fa parte della fede, come scrive il Card. Newman: “ Mille dubbi non fanno una mancanza di fede”.Il secondo quadro è costituito dalla centralità di Cristo con: la sua potestà universale “A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra”; l’universalità della missione: ” Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…battezzate…insegnate…”; la garanzia della sua presenza in mezzo a noi….sempre.