Conservo nel cuore le tue parole mostrami il tuo volere. Tempo Ordinario
I Lettura Sir.42,15-26
Ricorderò ora le opere del Signore e descriverò quello che ho visto. Per le parole del Signore sussistono le sue opere, e il suo giudizio si compie secondo il suo volere. Il sole che risplende vede tutto, della gloria del Signore sono piene le sue opere. Neppure ai santi del Signore è dato di narrare tutte le sue meraviglie, che il Signore, l’Onnipotente, ha stabilito perché l’universo stesse saldo nella sua gloria. Egli scruta l’abisso e il cuore, e penetra tutti i loro segreti.
Vangelo Mc.10,46-52
Mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?».E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
La privazione della vista è certamente una delle grandi disgrazie che possano accadere alle persone; ma ci sono tanti tipi di ciechi; c’è il proverbio che dice:” Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere”. Ci sono persone che non hanno la capacità di “vedere”, cioè di cogliere i particolari, di ammirare, di godere delle bellezze del creato, dell’arte, delle cose semplici, delle meraviglie che ci circondano. Ci sono persone che hanno un desiderio profondo di “vedere”, di “saper vedere”. Il cieco del Vangelo, Bartimeo, ha questo desiderio profondo, perché ha coscienza non solo di non avere la vista, ma anche di non avere “la vita”: “sedeva lungo la strada a mendicare” e si rivolge, gridando, a chi gli può dare tutto questo, al “Figlio di Davide”, cioè al Messia, al Salvatore: “che io veda di nuovo”; non è solo la vista fisica che cerca e che ottiene, ma soprattutto riottiene di “vedere Dio”, “la tua fede ti ha salvato”. La preghiera che dovremmo rivolgere a Dio ogni giorno per avere una vista profonda, chiara, lungimirante…”aumenta la mia fede”: Dio ci darà il gusto di vederlo, di essere nella pienezza della sua luce e quindi della sua gioia