Conservo nel cuore le tue parole mostrami il tuo volere. Tempo Ordinario
I Lettura Tb.1.3; 2,1-8
Io, Tobi, passavo tutti i giorni della mia vita seguendo le vie della verità e della giustizia. Ai miei fratelli e ai miei compatrioti, che erano stati condotti con me in prigionia a Nìnive, nel paese degli Assiri, facevo molte elemosine. Per la nostra festa di Pentecoste, cioè la festa delle Settimane, avevo fatto preparare un buon pranzo e mi posi a tavola: la tavola era imbandita di molte vivande. Dissi al figlio Tobìa: «Figlio mio, va’, e se trovi tra i nostri fratelli deportati a Nìnive qualche povero, che sia però di cuore fedele, portalo a pranzo insieme con noi. Io resto ad aspettare che tu ritorni, figlio mio».
Vangelo Mc.12,1-12
Gesù si mise a parlare con parabole: «Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero. Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?».
La parabola evangelica di oggi ci deve interrogare e forse anche inquietare. Quando si perde la consapevolezza che tutto quello che siamo, che abbiamo, che riceviamo continuamente, è dono di Dio, che ci è dato come amministratori, non proprietari, da mettere a frutto a beneficio di tutti, allora non solo diventiamo ingiusti ma anche prepotenti, violenti ed omicidi, in tanti modi; gli scribi, i capi dei sacerdoti ecc. sentono di essere accusati da Gesù di usare dei loro poteri per padroneggiare, arrivando ad essere violenti ed omicidi; Gesù è venuto ad insegnare che chi è più in alto nelle responsabilità, deve essere il servo di tutti, chi più ha, chi più riceve deve maggiormente mettersi a servizio.