Conservo nel cuore le tue parole mostrami il tuo volere. Tempo Ordinario

6 Giugno 2023 Off Di Don Savino D'Amelio

I Lettura Tb.2,9-14
Io, Tobi, in quella notte di Pentecoste, dopo aver seppellito il morto, mi lavai, entrai nel mio cortile e mi addormentai sotto il muro del cortile. Per il caldo che c’era tenevo la faccia scoperta, ignorando che sopra di me, nel muro, stavano dei passeri. Caddero sui miei occhi i loro escrementi ancora caldi, che mi produssero macchie bianche, e dovetti andare dai medici per la cura. Più essi però mi applicavano farmaci, più mi si oscuravano gli occhi, a causa delle macchie bianche, finché divenni cieco del tutto. Per quattro anni rimasi cieco e ne soffrirono tutti i miei fratelli. Achikàr, nei due anni che precedettero la sua partenza per l’Elimàide, provvide al mio sostentamento.

Vangelo Mc.12,13-17
Mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso. Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?». Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».E rimasero ammirati di lui.

Nell’incontro dei farisei e degli erodiani con Gesù c’è un misto di contraddizioni: lo interrogano per tendere un tranello e condannarlo a morte, ipocritamente gli riconoscono però l’essenza della sua persona: essere verità; al termine dell’incontro “rimasero ammirati di Lui”. La persona che non vuole aderire a Gesù che è verità, che vuole la salvezza delle persone, si mette sempre in uno stato di ipocrisia pensando di potersene liberare; ma Gesù non si lascia né ingannare né inveisce contro; è venuto per salvare e usa tutta la pazienza necessaria per indurre alla conversione; la sua risposta è inaspettata perché è la sapienza divina che agisce in Lui; Gesù è “misericordioso e pietoso, lento all’ira e grande nell’amore”. “Dare a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio” è saper mettere equilibrio nella propria vita, saper riconoscere il senso della vita, il senso della propria appartenenza, saper riconoscere che Dio è Provvidenza e non fa mancare a nessuno il necessario, se sappiamo essere tutto in Cristo