Conservo nel cuore le tue parole mostrami il tuo volere. Tempo Ordinario.

15 Giugno 2023 Off Di Don Savino D'Amelio

I Lettura 2Cor. 3,15 – 4-1.3-6
Il Signore è lo Spirito e, dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore.

Vangelo Mt. 5,20-26
Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.

Il Vangelo di oggi richiama un punto essenziale della trasformazione del nostro animo, della nostra vita quando siamo docili allo Spirito. Osservare la legge e farla osservare porta sempre a condannare chi sbaglia, a creare divisione tra giusti e ingiusti: questo non migliora l’uomo, non lo salva. Gesù ci invita ad aprire il nostro cuore alla carità del suo, a superare la giustizia degli scribi e dei farisei, non orientata alla perfezione dell’amore; questo non significa giustificare gli errori, ma cooperare a rimettere chi sbaglia sulla retta via. “Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non uccidere”… Ma io vi dico: “Chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio”. E si spiega anche l’accenno all’offerta: “Se presenti la tua offerta all’altare e li ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello…”. Ciò è ancor più necessario dopo l’istituzione dell’Eucaristia: venire all’altare è venire alla sorgente dell’amore, è venire per accogliere tutto il corpo di Cristo, che è comunione con lui e con i fratelli.