Conservo nel cuore le tue parole mostrami il tuo volere. Tempo Ordinario.
I Lettura Gen.17,1.9-15.17-22
Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: «Io sono Dio l’Onnipotente: cammina davanti a me e sii integro». Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione. Questa è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso tra voi ogni maschio». Dio aggiunse ad Abramo: «Quanto a Sarài tua moglie, non la chiamerai più Sarài, ma Sara. Io la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni, e re di popoli nasceranno da lei».
Vangelo Mt.8,1-4
Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì. Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita. Poi Gesù gli disse: «Guardati bene dal dirlo a qualcuno; va’ invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».
Al Discorso della Montagna l’Evangelista Matteo fa seguire la “Sezione dei Miracoli”, dieci in particolare. Il primo, proposto dal Vangelo di oggi, riguarda la guarigione, meglio la “purificazione” di un lebbroso. La lebbra era, presso gli segno di grave impurità e chi ne veniva colpito no solo era cacciato fuori dell’ambito sociale e comunitario, ma doveva sempre gridare “impuro, impuro” quando si accostava qualche persona. Gesù si avvicina a lui e si fa avvicinare da lui: inizia la nuova storia per l’umanità, la storia della salvezza, dell’uomo-Dio che si fa vicino ai peccatori per sanarli, purificarli, “sii purificato”; il prezzo sarà la sua morte in croce e la sua Resurrezione; si è fatto peccato per liberarci dal peccato, dalle sue piaghe come lebbra sgorgano sangue per purificare chi dal peccato è afflitto. Solo avvicinandoci a Lui possiamo chiedere di essere purificati, di partecipare alla vita nuova dei risorti.