Conservo nel cuore le tue parole mostrami il tuo volere. Tempo Ordinario.

12 Luglio 2023 Off Di Don Savino D'Amelio

I Lettura Gen.41,55-57 e seg.
La carestia infieriva su tutta la terra. Arrivarono i figli d’Israele per acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti, perché nella terra di Canaan c’era la carestia. Giuseppe aveva autorità su quella terra e vendeva il grano a tutta la sua popolazione. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si prostrarono davanti con la faccia a terra. Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l’estraneo verso di loro e li tenne in carcere per tre giorni. Il terzo giorno Giuseppe disse loro: «Fate questo e avrete salva la vita; io temo Dio! Se voi siete sinceri, uno di voi fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case. Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Così le vostre parole si dimostreranno vere e non morirete». Essi annuirono. Si dissero allora l’un l’altro: «Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto con quale angoscia ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci ha colpiti quest’angoscia». Ruben prese a dir loro: «Non vi avevo detto io: “Non peccate contro il ragazzo”? Ma non mi avete dato ascolto. Ecco, ora ci viene domandato conto del suo sangue». Non si accorgevano che Giuseppe li capiva, dato che tra lui e loro vi era l’interprete. Allora egli andò in disparte e pianse.

Vangelo Mt.10,1-7
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì. Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

Con il capitolo decimo del Vangelo di Matteo inizia il cosiddetto ”Discorso missionario” e inizia con la chiamata dei dodici; sembra strano che Gesù ordina a questi di non annunciare il vangelo e di non incontrare i pagani e i Samaritani; questo perché Matteo scrive il suo Vangelo per la Comunità dei Cristiani della Palestina, del cosiddetto “Popolo eletto” ed è finalizzato a rendere ragione che tutto quanto è stato annunciato nell’Antico Testamento viene attualizzato da Cristo. Gesù dà agli Apostoli gli stessi poteri che esercita Lui stesso, non solo predicare, annunciare la buona novella ma anche compiere quei segni che rendono completo l’annuncio, rendono credibile la loro autorità. Ma questo non vale solo per gli Apostoli, è valido anche oggi per ogni cristiano che è chiamato ad annunciare il Vangelo, ad essere credibile nel suo annuncio e nella testimonianza da offrire…ci saranno anche “miracoli” che il Signore permetterà, magari a nostra stessa insaputa.