Conservo nel cuore le tue parole mostrami il tuo volere. Tempo Ordinario.
I Lettura Es.3,13-20
Udendo la voce del Signore dal mezzo del roveto, Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?». Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: “Io-Sono mi ha mandato a voi”».Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, mi ha mandato a voi”. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione.
Vangelo Mt.11,28-30
Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Dal roveto ardente Dio per la prima volta si manifesta ed esprime la sua essenza. IO SONO. Egli non può rivelarsi se non così all’uomo, in prima persona: “Io sono”. Questa è senza dubbio la più profonda rivelazione di Dio. Dio non può essere nominato come un oggetto; è lui che deve “nominarsi” nella nostra vita, è lui che fa sentire la sua presenza, è lui che rivela il suo essere: “Io Sono”. E non si può parlare di Dio in altro modo, bisogna che sia lui a parlare di sé. “Io Sono mi ha mandato a voi”. E continuamente nella vita egli dice a noi, come ha detto a Mosè: “Io Sono”. Anche Gesù riprende questo titolo: “Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che Io Sono” (Gv 8,28), e ancora: “Se non credete che Io Sono morirete nei vostri peccati”. E’ l’essenza di Dio, di Gesù Cristo, un’essenza che è una PRESENZA viva, forza ristoratrice, modello di mitezza e umiltà, esempio di sacrificio ma che assume in sé il nostro sacrificio e lo eleva, lo trasfigura.