Conservo nel cuore le tue parole mostrami il tuo volere. Tempo Ordinario.

21 Luglio 2023 Off Di Don Savino D'Amelio

I Lettura Es.11,10.12,14

Mosè e Aronne avevano fatto tutti quei prodigi davanti al faraone; ma il Signore aveva reso ostinato il cuore del faraone, il quale non lasciò partire gli Israeliti dalla sua terra. Il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto: “Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno.

Vangelo Mt.12,1-8
Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: “Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato”. Ma egli rispose loro: “Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato”.

Bisogna stare sempre attenti a distinguere la legalità dal legalismo; che ci debbano essere norme che regolano la vita civile, sociale ed anche religiosa è evidente, ma che le regole debbono schiacciare la persona, devono schiavizzare la gente questo no; non va bene né l’anarchia né il legalismo. La legge deve essere pedagogo, ma l’uomo deve essere guidato dallo Spirito, si deve elevare; ci sono i comandamenti che vanno osservati nella lettera e nello spirito, nella lettera per capire, imparare ad essere giusti, rispettosi di Dio e del prossimo, ma guai se ci fermiamo ad una osservanza puramente legale; Gesù lo dice chiaramente: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Il bene non sta nel legalismo che spesso lo si usa come clava per annientare l’altro; il legalismo è fonte di giudizio, e nessuno è deputato a giudicare l’altro, neanche Gesù ha mai giudicato, pur sapendo che solo Dio conosce il profondo di ogni persona.