Conservo nel cuore le tue parole mostrami il tuo volere. Tempo Ordinario.
I Lettura Lv.23,1.4-11 e seg.
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Queste sono le solennità del Signore, le riunioni sacre che convocherete nei tempi stabiliti. Il primo mese, al quattordicesimo giorno, al tramonto del sole sarà la Pasqua del Signore; il quindici dello stesso mese sarà la festa degli Àzzimi in onore del Signore; per sette giorni mangerete pane senza lievito. Nel primo giorno avrete una riunione sacra: non farete alcun lavoro servile. Per sette giorni offrirete al Signore sacrifici consumati dal fuoco. Il settimo giorno vi sarà una riunione sacra: non farete alcun lavoro servile».
Vangelo Mt.13,54-58
Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
I nazaretani evidenziano una contraddizione in questo episodio del vangelo: da una parte, ascoltando Gesù, restano stupiti, dall’altra lasciandosi prendere dalle considerazioni umane, la conoscenza di Gesù nel tempo della sua vita a Nazareth, essere stato falegname, i suoi famigliari…restano scandalizzati cioè impediscono loro di aderire alla sua parola, accoglierlo per quello che Gesù è: il Salvatore. Spesso anche noi ci lasciamo prendere da considerazioni umane per non aderire alla Parola di Dio, per non entrare nella strada della conversione. La Chiesa oggi ricorda S. Giovanni Maria Vianney, il Curato d’ars il quale a stento fu ordinato Sacerdote a causa della sua poca preparazione teologica e culturale, e durante tutta la sua vita era tormentato dal pensiero della sua inadeguatezza ma ha dedicato la sua esistenza sacerdotale solo a celebrare la S. Messa e a confessare: fu uno dei più illuminati confessori della storia della Chiesa