Conservo nel cuore le tue parole mostrami il tuo volere. Tempo Ordinario.
I Lettura Lv.Lv.25,1.8-17Il Signore parlò a Mosè sul monte Sinai e disse: Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è un giubileo: esso sarà per voi santo; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. Nessuno di voi opprima il suo prossimo; temi il tuo Dio, poiché io sono il Signore, vostro Dio».Vangelo Mt.14,1-12In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!». Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta. Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre. I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.Anche nel vangelo di oggi voglio mettere in evidenza un’altra contraddizione; Erode “benché volesse farlo morire”, (si parla di Giovanni Battista che lo rimproverava apertamente perché teneva con sé la moglie del fratello) alla richiesta di consegnargli la testa di Giovanni Battista “Il re si rattristò”; l’evangelista Marco dice che Erode “temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo, vigilava su di lui e lo ascoltava volentieri” (Mc6,20) ma lo fece uccidere. Da una parte viene attratto dalla parola del Battista e dalla sua giustizia e santità ma poi non ha il coraggio di metterla in pratica, non solo ma arriva a commettere il più grave delitto della soppressione di una persona innocente. Giovanni Battista è l’emblema della verità, il nostro Fondatore P. Minozzi l’ha scelto come protettore della nostra Famiglia Religiosa, insieme a S. Giovanni Evangelista, emblema della carità. Per difendere la verità che ci fa liberi dobbiamo essere disposti a tutto e nel mondo in cui viviamo ce n’è veramente bisogno di cristiani che sappiano alzare la voce…Verità e libertà sono valori insopprimibili nel cuore dell’uomo; sappiamo anche riconoscere il vero e il bene ma questo non basta se non lo viviamo in prima persona e non lo promoviamo.