Conservo nel cuore le tue parole mostrami il tuo volere. Tempo Ordinario.
I Lettura Ag.1,1-8
«Così parla il Signore degli eserciti: Questo popolo dice: “Non è ancora venuto il tempo di ricostruire la casa del Signore!”». Allora fu rivolta per mezzo del profeta Aggèo questa parola del Signore: «Vi sembra questo il tempo di abitare tranquilli nelle vostre case ben coperte, mentre questa casa è ancora in rovina? Ora, così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento! Avete seminato molto, ma avete raccolto poco; avete mangiato, ma non da togliervi la fame; avete bevuto, ma non fino a inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete riscaldati; l’operaio ha avuto il salario, ma per metterlo in un sacchetto forato. Così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento! Salite sul monte, portate legname, ricostruite la mia casa. In essa mi compiacerò e manifesterò la mia gloria, dice il Signore».
Vangelo Lc. 9,7-9
Il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.
Due espressioni della Parola di Dio di oggi vi indico per la meditazione personale:
1) “Cercava di vederlo”: al di là della ricerca “curiosa” di Erode di vedere Gesù, la domanda possiamo porcela noi: in noi c’è il desiderio di “vedere” Gesù, non per curiosità, (apparizioni, particolari sensazioni…) ma secondo il linguaggio dell’evangelista Giovanni cioè di fare esperienza di Lui; “venite e vedrete”aveva detto ai due discepoli che gli avevano chiesto dove abitava; vedere Gesù è conoscere in profondità il Vangelo, la sua volontà, il disegno suo su ciascuno di noi, seguirlo “chi vuol essere mio discepolo prenda la sua croce e mi segua”; impariamo a ”vederlo” solo se condividiamo la sua vita.
2) “Ricostruite la mia casa”: l’impegno del cristiano vero è quello di contribuire continuamente al bene della Chiesa, intesa come comunità di credenti; criticare, giudicare, puntare il dito sui difetti, sugli errori, sugli scandali veri o presunti, tante volte inventati, non contribuisce a “edificare la Chiesa”; un esempio può valere per tutti, due personaggi, vissuti in epoche diverse ma caratterizzate ambedue da situazioni “critiche” della Chiesa: San Francesco di Assisi e Lutero; il primo, pagando di persona (povertà, penitenza, preghiera ma anche coraggio di affrontare il Papa, i Vescovi, il Sultano) ha contribuito a “ricostruire la Chiesa; il secondo, ha solo denunciato i mali, che c’erano, che affliggevano la Chiesa, ma non ha pagato di persona, ha diviso la Chiesa …Solo i Santi (non solo quelli proclamati tali dalla Chiesa, ma tutti i battezzati che vivono la loro fede, i cosiddetti santi della porta accanto) costruiscono la Chiesa; i criticoni, i delatori ecc. ecc. la demoliscono….fino a un certo punto