Conservo nel cuore le tue parole mostrami il tuo volere. Tempo Ordinario.
I Lettura Ap.7,2-4.9-14
Vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello». E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen». Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello».
II Lettura 1Gv.3,1-3
Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.
Vangelo Mt.5,1-12
vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
La solennità di tutti i Santi è motivo di gioia, nella contemplazione dei nostri fratelli che ci hanno preceduto nel segno della fede, che hanno voluto vivere della loro grazia di figli adottivi, che hanno lasciato che la misericordia del Padre vivificasse ogni istante della loro vita, ogni fibra del loro cuore; ma è anche motivo di sfida, di riflessione: “Farci santi è, dev’esser il nostro programma preciso, lo scopo unico della nostra vita. Evi¬dente per chiunque abbia fior di ragionevolezza. Farci santi vuol dire dispogliarci d’ogni miseria ter¬rena, rivestirci a mane a mano d’eternità, salire a una gioia sempre più alta più piena più vista, poggiare a una felicità perennemente maggiore. Se per tutti è questa elementare saggezza, per noi è un obbligo speciale, nel senso che non soltanto deve premerci di farci santi singolarmente, ma l’impegno dob¬biamo sentire di lavorare indefessamente a far santi gli altri, impegno così assorbente che farci santi senza gli altri non possiamo: non ci è consentito di salire alle vette delta santità da soli, ma scalarle dobbiamo in com¬pagnia di altri…
Grandezza e tragedia della vocazione” (battesimale).(P.Minozzi Med.pag.77)
Nota bene: In alcune parti d’Italia oggi c’è l’usanza di farsi gli auguri, una bella usanza che esprime la fede nella santità di cui siamo rivestiti e la speranza verso cui siamo diretti, sorretti dai Santi, tutti, non solo i canonizzati; allora auguri a ciascuno di voi, miei cari amici/che, auguri di santità, auguri di gioia e pace nella comunione fraterna