Conservo nel cuore le tue parole mostrami il tuo volere. Tempo Ordinario.

13 Novembre 2023 Off Di Don Savino D'Amelio

I Lettura Sap.6,12-16
La sapienza è radiosa e indefettibile, facilmente è contemplata da chi l’ama e trovata da chiunque la ricerca. Previene, per farsi conoscere, quanti la desiderano. Chi si leva per essa di buon mattino non faticherà, la troverà seduta alla sua porta. Riflettere su di essa è perfezione di saggezza, chi veglia per lei sarà presto senza affanni. Essa medesima va in cerca di quanti sono degni di lei, appare loro ben disposta per le strade, va loro incontro con ogni benevolenza.

I Lettura 1Ts.4,13-18
Fratelli, non vogliamo lasciarvi nell’ignoranza circa quelli che sono morti, perché non continuiate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza. Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui.

Vangelo Mt.25,1-13
Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: “Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell’olio in piccoli vasi.Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene. Ora, mentre quelle andavano per comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici! Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”.

La prima lettura parla di sapienza; cos’è questa sapienza che viene descritta come “radiosa e indefettibile, … contemplata da chi l’ama e trovata da chiunque la ricerca”? Gesù Cristo, al di là di ogni metafora, è la Sapienza; ma nel linguaggio biblico indica la ricerca della saggezza, del senso della vita, del gusto del vero e del bello, del fine della vita. In questo senso si può collegare con la parabola del Vangelo che parla di “vergini sagge e vergini stolte”. Le vergini sagge, sapienti, sono coloro che pur nella loro fragilità umana, si addormentano come le stolte nell’attesa dello sposo, si sono interrogate sulle cose necessarie per attendere lo “Sposo”, si sono preparate, hanno capito che l’incontro con lo “Sposo” è fondante la loro vita, che se falliscono quell’incontro, sono fallite per sempre. Alle stolte lo Sposo risponde con la chiusura e addirittura con la mancanza di conoscenza: “non vi conosco”, sono fuori per sempre. Questa la sapienza, sia come comprensione del senso della vita, sia come persona, il Cristo. I significati delle varie figure della parabola li possiamo cogliere da noi: la notte, l’attesa, le lampade, l’olio, la sala del banchetto nuziale, la vigilanza, il giudizio finale…Al termine della nostra vita c’è solo la verità della nostra vita, non ci sono scusanti e la chiusura della porta è irrevocabile. Signore Dio, donaci la sapienza dello Spirito che ci aiuti a mettere insieme il tempo con l’eterno, per orientare verso l’eternità la vita di quaggiù vissuta in pienezza di responsabilità e di senso.