Conservo nel cuore le tue parole mostrami il tuo volere. Tempo Ordinario.
I Lettura Sap.6,1-11
Ascoltate, o re, e cercate di comprendere; imparate, o governanti di tutta la terra. Porgete l’orecchio, voi dominatori di popoli, che siete orgogliosi di comandare su molte nazioni. Dal Signore vi fu dato il potere e l’autorità dall’Altissimo; egli esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi: pur essendo ministri del suo regno, non avete governato rettamente né avete osservato la legge né vi siete comportati secondo il volere di Dio.
Vangelo Lc.17,11-19
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
Tutto il racconto evangelico della guarigione dei dieci lebbrosi va colto nei particolari. Innanzitutto il tipo di malattia: la lebbra nella Sacra Scrittura è simbolo visibile per eccellenza del peccato; questi dieci riconoscono di essere peccatori e bisognosi di salvezza e si rivolgono a Gesù: “abbi pietà di noi”; la guarigione avviene non per contatto ma per la fiducia che questi hanno nella parola di Gesù; si mettono in cammino obbedendo alla parola di Gesù e strada facendo si accorgono di guarire; infine uno fa ritorno per ringraziare e la conclusione di Gesù a colui che, prostrato, ringrazia: “Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!”. L’invito è quello di identificarci con questi lebbrosi e esaminare i nostri comportamenti nei vari passaggi del racconto, ricordando che “Tutto è grazia e che la salvezza ci è data per grazia”.